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Elaborando la sua precedente ricerca pittorico, espressionista, ulteriormente svolta fin dal 1984 nell'ambito del gruppo Immanentista ascolano, Augusto Piccioni già da circa un anno è approdato a soluzioni di carattere pittorico-plastico, che ha esposto in maggio alla Galleria Cicconi di Macerata. Realizza quindi concretamente tavole sagomate su cui la pittura acrilica, offrendosi in un sincretismo stilistico di carattere astratto (definito dal gruppo Immanentista "iperstile"), contratta il suo stesso spazio vitale con quello delle sagome ricavate in negativo sulla sua stessa superficie, come fosse un puzzle virtuale.

In questo caso però i componenti figurali non sono fra loro coerenti, omogenei, quanto piuttosto intenzionalmente incongrui, cioè, sagoma pittorica contro spazio, parete, fondo tout-court, in un insieme di frammenti positivi e negativi. Con ciò il lavoro di Piccioni stimola la partecipazione visiva dello spettatore che è chiamato a ricomporre mentalmente, mnemonicamente, l'immagine globale che l'autore suggerisce e provoca. E mentre le sagome virtuali (quelle determinate dallo spazio vuoto del fondo) riportano ad una figurazione accortamente convenzionale (alberi e case) con accento ludico e quasi ironico­fumettistico, la pittura conserva invece il suo precedente spessore e carattere espressionista, misteriosamente drammatico.

Manuela Crescentini

 

 

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Recensione della mostra personale presso la Galleria Franco Cicconi di Macerata su Flash Art News - Estate 1988

 
 

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AUGUSTO   PICCIONI